Quando la dipendenza non è causata dalle sostanze. Le nuove dipendenze: dalla dipendenza affettiva alla dipendenza da social, fino alla ludopatia. Scopriamole insieme.

Che cosa si intende con il termine “new addiction”?

Le nuove dipendenze emergono quando modalità di comportamento, socialmente accettate e funzionali (es. utilizzare internet, fare shopping), diventano un pensiero ossessivo per la persona e vengono di conseguenza messe in  atto in maniera compulsiva. In questi casi, tali comportamenti sono esattamente sovrapponibili nelle loro manifestazioni alle dipendenze da sostanza e si verificano per le stesse ragioni. 

Lo scopo di tutte le dipendenze comportamentali è quello di dare sollievo ad uno stato di tensione, malessere, sofferenza, disagio o tristezza. Per esempio, nel gioco d’azzardo, quando una persona vince, trae piacere da quella sensazione di appagamento e questo la porterà a continuare a ricercarla. Il fatto poi di perdere il denaro, non costituisce un fattore in grado di dissuadere dal mettere in atto il comportamento in questione, poiché la speranza di vincere nuovamente e il sentirsi ancora euforico e appagato costituiscono degli elementi potenti e tali da supportare, in modo convincente, la motivazione della persona. Vincere a questo punto non solo darà sollievo al malessere, che era originariamente alla base della dipendenza ma anche ad un nuovo stato di frustrazione e tensione, che è conseguente al comportamento di dipendenza.

Quali sono le new addiction?

La dipendenza affettiva.

La dipendenza affettiva conduce la persona che ne soffre a manifestare importanti difficoltà e resistenze ad interrompere relazioni patologiche o addirittura abusanti. Le persone con dipendenza affettiva tendono inoltre a definire se stesse in relazione alle persone affettivamente significative, nel rapporto con le quali ricercano sicurezza e soddisfazione (es. “Mi sento bene finché tutto fila liscio nel rapporto con mio marito”). Solitamente la persona inizia a manifestare sofferenza o sintomi di malessere e disequilibrio quando qualcosa non funziona nella sua principale relazione di attaccamento.

Dipendenza da tecnologia e social network.

Da più di 20 anni a questa parte, si è assistito all’emergere di nuovi sintomi, legati all’impiego eccessivo delle nuove tecnologie e di internet. Tra le caratteristiche principali di questa nuova dipendenza troviamo la dominanza dell’attività virtuale nella sfera cognitiva, affettiva e comportamentale della persona, significative alterazioni del tono dell’umore, sintomi di astinenza del tutto assimilabili alla dipendenza da sostanza, rabbia e conflittualità, ricadute importanti rispetto ai modi e ai tempi di utilizzo dei devices tecnologici. 

Dipendenza da gioco d’azzardo.

Anche questa new addiction ha visto un incremento esponenziale negli ultimi decenni. Mentre in passato infatti per dedicarsi a questa attività si rendeva indispensabile raggiungere fisicamente alcuni luoghi specifici, talvolta collocati in punti nascosti delle città e in contesti ai margini della legalità, oggi è possibile giocare d’azzardo in maniera legale, in qualunque momento della giornata e senza attese o fatiche, addirittura giocando tramite i propri smartphone, mediante l’impiego di una semplice connessione internet e di una carta di credito. 

Dipendenza da shopping.

Le persone con dipendenza da shopping fanno acquisti in maniera compulsiva e senza alcun controllo, anche quando la loro condotta ha effetti considerevoli e tali da condizionare l’intera esistenza dell’individuo. Comprare diventa un comportamento cronico e ripetitivo, l’unica risposta possibile agli eventi negativi o alle emozioni spiacevoli, senza che vi sia alcuna finalizzazione nella condotta stessa. L’aspetto patologico non è da riferirsi dunque all’atto di comprare in sé, ma alla connotazione compulsiva che viene ad assumere e che finisce per avere ricadute distruttive sulla vita sociale, finanziaria, relazionale e famigliare della persona che soffre di tale disturbo.

Dipendenza da cibo.

La dipendenza da cibo riguarda quelle persone che si trovano a sperimentare episodi frequenti di assunzione di quantità smodate di cibo, in un contesto nel quale la persona sente di perdere il controllo sulla propria condotta. Questa forma di dipendenza è associata ad una condizione di fragilità da un punto di vista psicologico e sovente ad un sentirsi affamati di cure e affetto, desiderosi di protezione e accadimento. Inoltre, a seguito degli episodi di binge eating, la persona sperimenta intensi vissuti di fallimento, vulnerabilità, colpa e vergogna, che in un circolo vizioso vanno ad accentuare il malessere già presente e all’origine della dipendenza. Da un punto di vista delle relazioni interpersonali, infine, si ravvisa spesso nelle persone dipendenti da cibo il timore di essere abbandonati e che gli altri smettano di amarli. 

Come riconoscere una dipendenza comportamentale?

Sebbene le dipendenze comportamentali, sopra esposte, siano molto diverse tra loro, è possibile evidenziare alcuni tratti in comune e che per altro le rendono assimilabili, sotto il profilo di funzionamento e comportamentale, alle dipendenze da sostanze. Vediamo nel dettaglio quali sono questi aspetti condivisi.

    1. La dominanza: il comportamento da mettere in atto prevale nella mente e nelle azioni della persona, al punto tale che diventa impossibile non farlo.
    2. Il craving: è la sensazione di tensione crescente, che precede il comportamento.
    3. L’instabilità dell’umore: progressivamente l’instabilità si estende a tutti gli aspetti dell’esistenza della persona.
    4. La tolleranza: la persona sente la crescente necessità di incrementare l’intensità e la frequenza del comportamento per raggiungere lo stesso effetto di appagamento.
    5. Il discontrollo: la persona ha la sensazione di una progressiva perdita di controllo sul comportamento.
    6. L’astinenza: si presenta quando la persona è impossibilitata a mettere in atto il comportamento oggetto della dipendenza.
    7. Il conflitto: emerge quando il comportamento genera conseguenze negative per l’individuo a livello famigliare, sociale e lavorativo.
    8. La negazione della dipendenza.
    9. La persistenza: si evidenzia quando la persona persiste nel mettere in atto i comportamenti oggetto della dipendenza, sebbene questi ultimi producano conseguenze negative sempre più significative.
    10. La ricaduta: può verificarsi dopo un periodo di astinenza, finalizzato a porre termine alle condotte di dipendenza.

Il trattamento delle new addiction: come può aiutarci lo psicologo

La terapia psicologica è il trattamento più efficace nel caso si presentino delle dipendenze senza sostanze. L’intervento ha come obiettivo principale quello di aiutare la persona a trovare un nuovo equilibrio nella propria vita e a superare il momento di crisi, riscoprendo le proprie risorse e potenzialità e riguadagnando una rinnovata soddisfazione nello svolgere quelle attività, che inevitabilmente sono state abbandonate o sono rimaste sullo sfondo, a causa della condotta della dipendenza.

 

Dott.sa Erika Marchetti

Psicologa Psicoterapeuta