In sintesi
- 🎬 Pinocchio (2002) di Roberto Benigni
- 📺 Rai Movie HD alle 21:10
- 📖 Un film che reinterpreta la celebre fiaba di Collodi con grande ambizione visiva e fedeltà al romanzo, tra scenografie spettacolari, cast d’eccezione e una narrazione che punta a restituire la profondità morale e simbolica dell’opera originale. Un’opera discussa e divisiva, diventata col tempo un piccolo cult del cinema italiano.
Roberto Benigni, Pinocchio, Carlo Collodi e la magia intramontabile della fiaba italiana tornano protagonisti stasera in TV con il film “Pinocchio” (2002), in onda alle 21:10 su Rai Movie HD. Un appuntamento perfetto per chi ama il cinema che osa, che divide, che tenta di trasformare un classico in un’esperienza visiva totale.
Perché rivedere oggi il “Pinocchio” di Benigni
Il film di Roberto Benigni resta uno dei progetti più ambiziosi della storia del nostro cinema: un budget kolossale da circa 60 milioni di euro, una cura maniacale per scenografie e costumi firmati Danilo Donati e un cast costruito con lo spirito da grande produzione d’autore. Collodi rimane alla base, ma Benigni decide di avvicinarsi al romanzo con devozione quasi filologica, cercando di riportare sullo schermo quella dimensione moralistica e visionaria dell’Ottocento italiano.
Ed è proprio da qui che nascono le opinioni contrastanti: il film è diventato nel tempo un piccolo caso di culto nerd. Da un lato, lo si analizza come esempio di “grande tentativo imperfetto”, dall’altro è ricordato per le sue scelte radicali, nel bene e nel male. Le critiche non mancarono all’uscita, tanto da valergli un Razzie Award internazionale, ma allo stesso tempo in Italia i premi tecnici – due David di Donatello e un Nastro d’Argento – hanno riconosciuto la straordinaria qualità visiva dell’opera.
E quando lo si riguarda oggi, con un po’ di distacco, emergono tutte le sue qualità artigianali: la ricostruzione delle botteghe, il costume della Fata Turchina interpretata da Nicoletta Braschi, il Geppetto caldissimo di Carlo Giuffrè, il Lucignolo irrequieto di Kim Rossi Stuart. È un film che non ha paura di essere teatrale, favolistico, quasi pittorico.
La storia senza tempo di Pinocchio e della fiaba di Collodi
Stasera ritroviamo il Pinocchio testardo, ingenuo e adorabile del romanzo: il burattino che sogna di diventare bambino vero attraversando tentazioni, incontri pericolosi come il Gatto e la Volpe e la dolce guida della Fata Turchina. È un viaggio di crescita, pieno di simboli e metafore, che Benigni non semplifica mai: anzi, punta a restituire quella stratificazione morale che Collodi aveva immaginato per i giovani lettori dell’Italia post-unitaria.
La versione che andrà in onda dura 155 minuti, comprensivi di interruzioni televisive, e risulta perfetta per una serata in cui si ha voglia di una favola che non si ferma alla superficie. Il ritmo è quello delle grandi produzioni d’altri tempi, con scene che sembrano quadri viventi e personaggi trattati come archetipi.
- Per gli appassionati di cinema: è un caso di studio sul rapporto fra ambizione registica e accoglienza del pubblico.
- Per gli amanti delle fiabe: è uno dei rari tentativi italiani di costruire un “universo narrativo” visivo completo intorno a Collodi.
Resta impossibile non notare come il film sia diventato, paradossalmente, più interessante negli anni. Nel 2002 ci si aspettava che Benigni replicasse il miracolo de “La vita è bella”; oggi invece lo si guarda come un’opera libera, piena di dettagli e intuizioni visive, forse sbilanciata ma unica nel suo genere. Un film gigantesco che non chiede permesso e che, proprio per questo, continua a far discutere chi ama il cinema che rischia.
Lascito culturale di un film che non ha avuto paura di osare
Il “Pinocchio” di Benigni ha lasciato una traccia curiosa nella cultura pop: per alcuni è un esempio di come un autore possa essere prigioniero della propria fama precedente; per altri è una piccola opera-mondo, figlia di un entusiasmo creativo irripetibile. Il fatto che abbia vinto premi italiani e contemporaneamente un Razzie dice tutto sul dibattito che lo circonda ancora oggi. Ed è proprio per questo che continua a essere un titolo da rivedere, studiare, rivalutare.
Se stasera cercate qualcosa di diverso dal solito, qualcosa che faccia discutere in famiglia e ricordi quanto il cinema italiano sappia ancora sorprendere, “Pinocchio” è la scelta più affascinante in palinsesto. Una fiaba che non smette mai di trasformarsi, proprio come il suo protagonista.
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