Il mondo della medicina preventiva sta vivendo una vera e propria rivoluzione, e un video del Dott. Giulio Rossi dal canale @dott_giulio.rossi sta facendo parlare di sé per una rivelazione che potrebbe cambiare il modo in cui pensiamo alla nostra salute. Con oltre 2 milioni di visualizzazioni, questo contenuto sta aprendo gli occhi a migliaia di italiani su tre analisi del sangue fondamentali che raramente vengono prescritte dai medici di base, ma che potrebbero prevenire il 90% delle principali cause di morte del 2024.
La risonanza di questo video è testimoniata dai numerosi commenti di utenti che condividono le proprie esperienze: “no non le ho mai fatte” scrive un utente, mentre un altro conferma: “Purtroppo il mio medico le prime due non vuole prescrivermele”. Questi feedback dimostrano quanto sia diffuso il problema dell’accesso limitato a questi esami fondamentali per la prevenzione, lasciando i pazienti all’oscuro di informazioni cruciali per la loro salute a lungo termine.
HOMA Index: come prevenire diabete e resistenza insulinica
L’HOMA Index rappresenta forse uno degli strumenti diagnostici più sottovalutati della medicina moderna. Questo esame misura l’insulino-resistenza, una condizione che precede il diabete di tipo 2 e che secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità colpisce circa 463 milioni di adulti nel mondo.
Ma l’importanza di questo esame va ben oltre il diabete. L’insulino-resistenza è collegata alla sindrome dell’ovaio policistico, che interessa dal 5% al 20% delle donne in età riproduttiva secondo studi pubblicati su riviste scientifiche internazionali. Inoltre, ricerche recenti hanno evidenziato connessioni significative con l’ipertensione e persino con l’Alzheimer, suggerendo che il controllo precoce di questo parametro potrebbe avere effetti protettivi su multiple patologie.
La mancanza di prescrizione dell’HOMA Index nella pratica clinica quotidiana rappresenta un vero enigma medico. Molti professionisti sanitari tendono a concentrarsi sui valori della glicemia a digiuno, che però forniscono solo una parte del quadro metabolico complessivo, perdendo l’opportunità di identificare precocemente alterazioni del metabolismo glucidico.
Zona Test omega 3 omega 6: l’esame per l’infiammazione cronica
Il secondo esame rivoluzionario è lo Zona Test, un indicatore dello stato infiammatorio dell’organismo che valuta il rapporto tra omega-3 e omega-6. Questi due acidi grassi essenziali giocano ruoli opposti nell’infiammazione: mentre gli omega-3 hanno proprietà antinfiammatorie, gli omega-6 possono promuovere processi infiammatori quando presenti in eccesso.
L’infiammazione cronica silente è stata identificata dalla ricerca scientifica come uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, che secondo i dati ISTAT rappresentano la prima causa di morte in Italia con oltre 230.000 decessi annui. Ma gli effetti si estendono anche alla sfera neurologica, con collegamenti documentati con la depressione e i processi di invecchiamento cellulare.
@dott_giulio.rossi 3 analisi del sangue che NESSUN medico PRESCRIVE😱 👉🏻 Che potrebbero prevenire il 90% delle cause di MORTE nel 2024💀 1. Homa Index: indice di insulino resistenza (fenomeno da chi hanno origine tutte le malattie metaboliche, neurodegerative e immunitarie) 2. Zona Test (o omega index): valuta il rapporto tra omega 3 e omega 6, consentendoci di intervenire sull’infiammazione cronica di basso grado (fenomeno che alimenta tutte le patologie dell’invecchiamento) 3. Vitamina D: è un ormone dalle molteplici funzioni, con cui prevenire l’osteoporosi, le malattie immunitarie, quelle cardiovascolari e persino i tumori 👉🏻 Salva questo video, tagga un amico che dovrebbe ascoltarlo e CORRI SUBITO a farle se non le fai da almeno 1 anno 👉🏻 Prevenire è meglio che curare😉 P.s. Se scrivi nei commenti i tuoi valori ti dico cosa fare💪🏻 #analisidelsangue #prevenzione #test #infiammazione #malattiecroniche #malattiecardiovascolari #dimagrire #insulinoresistenza #omega3 #vitaminad #salute #nutrizionefunzionale #qualitàdivita
Un utente nei commenti esprime la propria preoccupazione: “soffro di fibriomialgia e ho fatto insulina resistenza e vitamina d non ho fatto lo zona test servirebbe?”, dimostrando come molte persone inizino a comprendere l’importanza di questi esami nella gestione di condizioni croniche e patologie autoimmunitarie.
Vitamina D carenza: perché l’80% degli italiani ne è deficiente
La vitamina D è forse l’analisi più conosciuta tra le tre, ma paradossalmente una delle meno comprese. Tecnicamente non è nemmeno una vitamina, ma un ormone che il nostro corpo produce naturalmente quando la pelle è esposta ai raggi solari, utilizzando il colesterolo come precursore.
I dati epidemiologici italiani sono allarmanti: secondo studi condotti dall’Istituto Superiore di Sanità, oltre l’80% della popolazione italiana presenta livelli insufficienti di vitamina D, particolarmente durante i mesi invernali. Questa carenza è collegata non solo all’osteoporosi, che colpisce circa 5 milioni di italiani secondo la Società Italiana dell’Osteoporosi, ma anche a patologie cardiovascolari, malattie autoimmunitarie e persino alcuni tipi di neoplasie.
Le testimonianze degli utenti confermano questa problematica diffusa: “Ho la vitamina D a 12 ma la dottoressa non vuole prescrivermi nulla” scrive un commentatore, mentre un altro condivide: “La mia vitamina D è a 5,8, era a 12 ho fatto una carico che non è servito a nulla”. Questi valori estremamente bassi richiederebbero interventi terapeutici immediati per evitare complicazioni a lungo termine.
Medico di base esami del sangue: il problema dell’accessibilità
Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dai commenti riguarda la difficoltà nell’ottenere questi esami. “Si ma se si ha un medico di base che non ti vuole fare l’impegnativa come il mio che faccio?” chiede un utente, evidenziando un problema sistemico che potrebbe compromettere l’efficacia della medicina preventiva.
Questa situazione solleva questioni importanti sull’evoluzione del sistema sanitario verso un approccio più proattivo nella prevenzione delle malattie croniche. L’entusiasmo generato da questo contenuto dimostra come il pubblico sia pronto per una medicina più preventiva e personalizzata. La possibilità di identificare precocemente fattori di rischio attraverso esami specifici rappresenta un cambio di paradigma dalla medicina reattiva a quella proattiva, con benefici evidenti sia per i pazienti che per il sistema sanitario nazionale.
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